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Mag 29 2019
Cappotto termico esterno: gli errori da non commettere
Pubblicato in Nuove tecnologie, Ultime notizie
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Il cappotto termico esterno permette di isolare termicamente e acusticamente un edificio, incrementando efficienza energetica e valore di mercato. Ma a cosa bisogna prestare attenzione durante la posa?
Si parla spesso di cappotto termico, ma per chi ancora non lo sapesse si tratta di un metodo funzionale per rendere le vostre abitazioni isolate sia acusticamente che termicamente. Ovvero si parla di cappotto termico quando sulla facciata esterna o interna di un edificio, viene applicato un materiale isolante, in grado di diminuire gli sprechi energetici! Quindi è un procedimento applicabile si per l’interno che per l’esterno della propria a abitazione, ma noi oggi ci concentreremo sulla posa esterna, e i possibili errori in cui potreste incorrere.
Cappotto termico esterno problemi
Grazie ai materiali utilizzati, i vantaggi che si ottengono sono notevoli. In primo luogo, si risparmia sulla bolletta poiché, l’inverno isola dal freddo mantenendo il calore all’interno dell’abitazione e lo stesso fa l’estate con i raggi solari; quindi la vostra abitazione aumenterà di efficienza energetica e porterà all’aumento del suo valore sul mercato.
Insomma, i vantaggi sono molti e notevoli, ma ci sono anche degli aspetti negativi: infatti i prezzi sono superiori rispetto l’isolamento interno, sia perché ci sarà bisogno di un maggiore quantitativo di materiale per ricoprire le superficie, sia perché ci sono delle difficoltà nel posizionare i pannelli qualora l’edificio fosse molto alto e quindi questo lavoro potrà richiedere tempi più lunghi.
Di seguito vi elencheremo alcuni degli errori più comuni in cui è meglio non incappare, per evitare di vanificare i soldi spesi e la resa finale dell’opera! Ecco i 6 errori da evitare quando si parla di cappotto termico esterno.
1. Cappotto termico esterno errori di posa
Per quanto riguarda il cappotto termico esterno posa in opera,si tratta di un procedimento molto lungo e dispendioso in termini economici, perciò sarà bene che sia effettuata nella maniera più adeguata. Infatti, nel caso in cui il collante non fosse posizionato nella maniera adeguata, con gli sbalzi termologici a cui pannelli verranno sottoposti, questi inizieranno a cambiare forma incurvandosi in maniera concava e convessa, portando all’infiltrazione di acqua e muffa.
Perciò è importante che il collante, dopo aver accostato e premuto il pannello verso la parete, copra il pannello per il 40% almeno; in questo modo il bordo esterno del pannello rimarrà ancorato mentre si andranno a deformare eventualmente, solo le parti centrali del pannello.
2. Pannelli isolanti
Un altro errore da evitare è quello di accostare i pannelli isolanti nella maniera sbagliata. Infatti, se sarà lascito troppo spazio tra un pannello e l’altro, si dovrà ricorrere all’uso del rasante di finitura superficiale.
In questo caso lo spessore sarà maggiore rispetto la posa dei pannelli e l’assorbimento dell’umidità sarà diverso e quindi saranno visibili le giunture tra i pannelli. Inoltre, ci sarà una maggiore dispersione termica nei suddetti punti per via della mancanza dell’isolante termico.
Se ciò dovesse verificarsi, sarà meglio agire utilizzando una schiuma isolante a bassa densità, per evitare che il rasante penetri nei pannelli e fornendo uno spessore omogeneo a tutta la parete. Per quanto riguarda il cappotto termico esterno spessore minimo, si va dai 6 cm, fino ai 12 cm, ma bisogna tenere presente che molto dipende dal materiale e ovviamente dal grado di isolamento che si vuole ottenere.
3. Profilo di partenza
Non installare il profilo di partenza, porterebbe a delle conseguenze che potrebbero pregiudicare tutta la riuscita dell’installazione.
Infatti, dal momento che si trova sulla parte più bassa del cappotto termico, si rischia di inserire i pannelli in maniera non lineare; inoltre potrebbe portare al deterioramento della parte bassa dei pannelli, che entrerebbero in contatto con delle potenziali infiltrazioni d’acqua, deteriorandone la base.
4. Finitura superficiale colorata
Se si applica una finitura superficiale colorata in condizione meteorologiche non adeguate, si rischia di non ottenere l’omogeneità nel risultato finale! Se ad esempio verrà applicata in condizione atmosferiche caratterizzate da un alto tasso di umidità, si rischierà di appesantire il colore, arrivando a farlo scivolare verticalmente, senza riuscire ad asciugarsi sulla superficie.
Se invece durante le riprese del colore, verrà utilizzata una tempera che ogni volta presenterà una temperatura diversa, queste si vedranno sulla superficie.
5. Tassellatura
Quando si va a installare la tassellatura, bisogna fare attenzione a non farla penetrare troppo all’interno del capotto termico: infatti si creeranno degli spessori maggiori di rasante superficiale in corrispondenza dei tasselli e il diverso assorbimento igrometrico del rasante in questi punti, renderà visibile la tassellatura su tutta la superficie.
Per evitare che ciò accada, occorre mantenere il filo esterno della testa dei tasselli allineato con il filo esterno dei pannelli, oppure incassare i tasselli all’interno del cappotto con apposita strumentazione e chiudere i fori con rondelle in materiali isolanti.
6. Stesura della rasatura armata esterna
Un altro errore scaturisce dalla mancata attenzione nella stesura della seconda mano di rasatura armata esterna. Infatti, si dovrebbe passare la prima mano di rasante, poi si passa alla posa della rete d’armatura e infine si conclude con la seconda mano di rasante.
Quindi se la seconda mano di rasante viene applicata subito dopo la prima, si rischia che la rete venga schiacciata, compromettendone la resistenza generale, che quindi non riuscirà ad assorbire le deformazioni dei pannelli sottostanti e si creeranno delle fessurazioni da cui potrebbero scaturire delle infiltrazioni acquifere e muffe.
Perciò sarebbe opportuno aspettare almeno 24 tra la prima e la seconda mano di rasatura.